L’apprendimento organizzativo del futuro? immersivo, personalizzato e intelligente

Il 2030 segna una rivoluzione nel mondo della formazione aziendale. Addio a noiosi corsi online fatti di slide e video. Per imparare una nuova skill o aggiornare le proprie competenze, indosseremo visori VR e interagiremo con ologrammi 3D proiettati nel mondo reale. Sembra fantascienza? È quello che prevedono gli analisti.

Secondo un report di Zion Market Research, il settore dell’e-learning aziendale raggiungerà un valore di 50 miliardi di dollari nel 2028 con una crescita media annua del 7%. A trainare questa rapida crescita saranno proprio le tecnologie immersive: realtà virtuale, realtà aumentata, ambienti 3D. Come sottolinea il World Economic Forum, entro il 2030 oltre l’85% della forza lavoro necessiterà di competenze digitali avanzate. Parliamo di circa 1 miliardo di lavoratori da riqualificare nei prossimi 5 anni. Una sfida che le aziende potranno vincere solo abbracciando nuovi modelli di apprendimento altamente personalizzati e on-demand.

 

Benvenuti nell’era dell’Extended Reality

Le tecnologie immersive di Extended Reality (XR) trasformeranno l’esperienza formativa dei lavoratori. Visori VR come Oculus permetteranno di esplorare e interagire all’interno di ambienti 3D iper-realistici. Controller aptici forniranno un feedback tattile su ogni azione compiuta. Potremo simulare procedure operative complesse, fare pratica nella gestione di problemi o nell’interazione con clienti virtuali, il tutto in perfetta sicurezza. Secondo una ricerca della UC Santa Barbara, gli studenti formati con simulazioni VR hanno ottenuto risultati di apprendimento superiori del 275%. La realtà aumentata proietterà contenuti olografici 3D nel mondo reale. Potremo vedere come è fatto un motore mentre lo smontiamo, o avere istruzioni che si sovrappongono ai nostri occhi durante operazioni di assemblaggio complesse. Un modo più rapido ed efficace di acquisire competenze tecniche rispetto a manuali cartacei o video 2D.

 

Intelligenza artificiale come un coach

L’AI ricoprirà un ruolo sempre più importante come coach che guida il processo di apprendimento in modo personalizzato. Assistenti virtuali con capacità di elaborazione del linguaggio naturale forniranno suggerimenti contestuali e feedback in tempo reale mentre svolgiamo il nostro lavoro. Analytics avanzatiidentificheranno in modo proattivo i gap di competenze di ciascun lavoratore, consigliando i corsi di formazione più adatti in base ai suoi bisogni specifici. L’AI gestirà anche l’organizzazione di gruppi di apprendimento tra colleghi con conoscenze ed interessi affini.

In parallelo, simulazioni basate sull’intelligenza artificiale garantiranno scenari formativi che rispondono in modo dinamico alle nostre azioni. Per esempio, un cliente virtuale potrebbe cambiare umore e comportamento sulla base di come gestiamo la conversazione durante una simulazione VR di vendita.

 

Verso un apprendimento integrato con il lavoro

Infine, la formazione si fonderà sempre più con i flussi di lavoro quotidiani. Micro-learning modulare sarà disponibile just-in-time all’interno dei sistemi aziendali quando serve per svolgere un compito. Learning analytics monitoreranno le performance per proporre dinamicamente contenuti formativi personalizzati volti a colmare i gap individuati.

In definitiva, grazie alle nuove tecnologie l’apprendimento 2030 sarà un’esperienza coinvolgente e profondamente umana. L’intelligenza artificiale sarà al nostro servizio per guidarci in percorsi formativi su misura per le nostre esigenze. Una svolta necessaria per permettere alle aziende di dotare i lavoratori delle competenze per avere successo nel nuovo panorama occupazionale.

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