COMPETENZE DIGITALI: L’OBIETTIVO IRRINUNCIABILE È LA FORMAZIONE CONTINUA!
Big data, blockchain, intelligenza artificiale, social media, Internet of things e cybersecurity stanno progressivamente ridefinendo non solo i processi aziendali ma anche il lavoro e l’economia. Per navigare in questo nuovo mondo dove fisico e digitale si intrecciano, occorrono nuove competenze e professionalità.
Per questo, nasce l’esigenza di un mix sempre più articolato di Competenze Digitali in grado di supportare le organizzazioni nella gestione del cambiamento.
L’Unione Europea definisce le competenze digitali come “abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”. L’importanza delle competenze digitali riguarda ogni settore: la Commissione Europea stima che, entro il 2020, il 90% delle professioni non ICT richiederà queste nuove abilità. Tuttavia, in Europa esiste ancora un gap tra mercato della domanda e dell’offerta di talenti digitali: solo il 3,5% degli studenti universitari frequenta un corso di laurea in ICT, e 1 lavoratore su 3 non possiede competenze digitali di base. Questa carenza si riflette sulle performance aziendali: 4 aziende su 10 hanno dichiarato un calo nella produttività e nella retention dei clienti a causa della mancanza di abilità digitali.
Il Rapporto Excelsior 2018 di Unioncamere e Anpal ha messo in luce come lo sviluppo tecnologico stia incidendo anche sulle competenze richieste ai lavoratori: «In futuro a oltre 9 profili su 10 saranno richieste competenze digitali. A questo si aggiunge la crescente ricerca di profili qualificati», ha sottolineato il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli.
A tal proposito, un esempio degno di nota è quello di Microsoft. Con il progetto ‘Ambizione Italia ‘ Microsoft punta a coinvolgere entro il 2020 oltre 2 milioni di giovani, studenti, NEET (not engaged in education, employment or training) e professionisti in tutta Italia, formando oltre 500mila persone e certificando 50mila professionisti. “È indispensabile quindi investire nella formazione avanzata e aiutare i nostri giovani ad acquisire quelle competenze che serviranno per i lavori del futuro” dice Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia.
Alla sfida di investire nelle competenze specialistiche, si aggiungono così quelle di adeguare i percorsi formativi e sostenere l’aggiornamento digitale di milioni di lavoratori attraverso la formazione continua. Sono queste le conclusioni della quarta edizione dell’Osservatorio delle competenze digitali – condotto dalle principali associazioni Ict in Italia Aica, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia con il supporto di Cfmt, Confcommercio, Confindustria e in collaborazione con Miur e AGID.
Tutte le evidenze dello studio portano a vedere il digitale come componente indispensabile e sempre più importante in tutti i mestieri, nuovi e di sempre. È dunque importante che tutti possano adeguare e arricchire il portafoglio di conoscenze e competenze, così come anche è importante che le aziende possano reperire profili sempre più aggiornati in chiave digitale. A questo riguardo, L’Osservatorio ha identificato almeno quattro ambiti su cui impostare nuove iniziative e rafforzare quelle già esistenti:
- rinnovare i percorsi di formazione in ottica digitale a tutti i livelli: dalla scuola secondaria all’università, dalla riconversione professionale alla formazione del management;
- ridurre l’eterogeneità nella domanda di competenze digitali nelle professioni, a livello settoriale, funzionale o territoriale;
- sostenere la piena valorizzazione delle opportunità di lavoro legate a competenze digitali non specialistiche, anche nei settori non tecnologici;
- spingere le capacità di e-Leadership e change management nei ruoli dirigenziali e in tutte le imprese, perché è il management che deve stimolare l’innovazione.
Si stima che nel 2020 circa 135.000 nuove posizioni in ambito ICT richiederanno skill digitali. È indispensabile quindi investire nella formazione avanzata e aiutare i giovani ad acquisire quelle competenze che serviranno per i lavori del futuro.