Recruiting gamification: i vantaggi del gioco nel processo di selezione del personale
Trovare il candidato perfetto è una delle sfide più difficili per le aziende che, in un mondo altamente digitalizzato come quello in cui viviamo oggi, devono ripensare l’intero processo di recruiting: basti pensare che ormai tutte le aziende sono presenti sui social, in particolare su Linkedin. La digital transformation offre quindi nuovi spazi e strumenti che, come evidenziato dal report The Future of Recruiting, elaborato da LinkedIn, permettono di ottimizzare la ricerca e la selezione del personale. Tra questi nuovi metodi c’è la recruiting gamification, una tecnica usata da un numero crescente di aziende, sull’esempio di Marriot, L’Orèal, Siemens e Google.
Ma cosa rappresenta nel concreto la gamification nel mondo della selezione del personale? E come può aiutare i recruiter e i cacciatori di teste a individuare i candidati migliori?
Recruiting gamification: che cos’è?
La gamification si basa sull’uso di tecniche ludiche in un contesto estraneo al gioco, per stimolare interesse e curiosità nel partecipante: lo spirito di competizione, il desiderio di successo, il feedback, sono tutti aspetti che ne favoriscono il coinvolgimento. Anche in ambito HR, la gamification è una metodologia molto usata, considerandone anche la versatilità. Se in ambito formativo è già ampiamente conosciuta, negli ultimi tempi si sta facendo largo anche nella selezione del personale. Sfide online, quiz a tempo, hackathon e molte altre attività studiate ad hoc, rendono l’iter selettivo più dinamico, ponendo al centro il candidato che diviene così, attraverso la propria prestazione, artefice del proprio destino.
Nel concreto si tratta di un gioco – solitamente online, su una piattaforma creata ad hoc– che vede i candidati alle prese con quiz, sfide, test e minigiochi, tesi a fornire al recruiter una nutrita serie di informazioni e di parametri oggettivi riguardanti le soft skill dei partecipanti. Con questi ‘giochi’ è possibile valutare la creatività delle persone, la loro capacità di problem solving, la loro capacità di reazione e via dicendo.
Gli strumenti tipici della recruiting gamification vengono utilizzati nelle fasi preliminari del processo di selezione del personale per agevolare il successivo lavoro del cacciatore di teste o dell’HR manager. Vediamo i principali motivi che possono spingere all’adozione di tecniche e strumenti di recruiting gamification.
Perché sfruttare la gamification nella selezione del personale
La recruiting gamification può essere preziosa per snellire il processo preliminare di selezione fornendo fin da subito una visione oggettiva e affidabile sul potenziale dei vari candidati. Il processo avviene su una piattaforma che compie una prima scrematura– o una seconda scrematura, in base all’utilizzo di altri algoritmi di preselezione – e permette di risparmiare tempo e risorse. I recruiter possono così dedicarsi alla seconda e più delicata fase di selezione, aumentando le possibilità di individuare il candidato migliore. L’utilizzo di questa metodologia consente di valutare un numero potenzialmente infinito di candidati: sarà infatti la piattaforma a svolgere il ‘grosso’ del lavoro, presentando dei dati affidabili in base alla quale i selezionatori potranno decidere quante persone far passare allo step successivo, e quindi ai colloqui di lavoro.
L’utilizzo di giochi interattivi durante la selezione aumenta l’engagement dei candidati con effetti immediatamente positivi per l’azienda. Non si può infatti trascurare la grande differenza che esiste tra il limitarsi a inviare un curriculum vitae via email e il prendere parte a una sessione di gamification pianificata per l’occasione.
Recruiting Gamification: quali vantaggi?
- Efficienza del processo di screening: le aziende possono testare alcune competenze specifiche -es. time management, creative thinking, problem solving, etc.- anche su più candidati nello stesso momento.
- Informazioni sul candidato: il candidato ha la possibilità di dimostrare in prima persona le proprie abilità in una situazione simulata. Inoltre, il contesto ludico contribuisce a mettere il candidato a proprio agio, facendo sì che questi abbassi anche quelle difese che troppo spesso ostacolano l’acquisizione di informazioni da parte del recruiter in un colloquio.
- Candidate Experience: la recruiting gamification crea un’esperienza immersiva e coinvolgente per il candidato; pertanto, se ben progettata, può contribuire a migliorare la Candidate Experience
- Employer Branding: attraverso l’uso di metodologie innovative nella fase di selezione, l’azienda si distingue dalle altre, aumentando la propria reputazione. Essere innovativi e digitali, rende l’azienda più attraente alle nuove generazioni. Inoltre, Millenials e Gen Z hanno estremo interesse ad avere un ruolo attivo in tutto ciò che li circonda, compreso l’iter di selezione. Se oggi le nuove generazioni coprono solo il 28,9% della forza lavoro a livello mondiale, nel 2025 la percentuale salirà al 75%.
La nostra azienda ha un consolidato know-how in ambito gamification. Da oltre vent’anni applichiamo questa metodologia in tutti i processi HR, tra cui il recruiting. Infatti, grazie alla nostra piattaforma di gamification Game4Skill è possibile creare percorsi personalizzati sulle specifiche esigenze del cliente. Grazie ad una user experience innovativa e accattivante, le persone sono coinvolte nel processo e riescono a performare al meglio in un contesto non stressante.
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