Oltre la conformità: come la formazione sull’accessibilità digitale trasforma la cultura aziendale

L’accessibilità digitale è diventata una priorità concreta per il mercato. Con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act e il rafforzamento delle Linee guida AgID, sempre più aziende sono chiamate a garantire che siti web, piattaforme digitali e contenuti siano realmente fruibili da tutti. Non si tratta più di un tema circoscritto alla Pubblica Amministrazione: l’obbligo riguarda in modo crescente anche il settore privato, in particolare le imprese che offrono servizi digitali, e-commerce e soluzioni online.

Secondo i dati della Commissione Europea, oltre il 20% della popolazione convive con una qualche forma di disabilità permanente o temporanea. In questo scenario, l’accessibilità non è soltanto una questione di conformità normativa, ma un fattore che incide direttamente su esperienza utente, reputazione del brand, inclusione e competitività.

Nel confronto quotidiano con aziende e organizzazioni, rileviamo un elemento ricorrente: la difficoltà non è tanto capire cosa fare, quanto come strutturare un percorso efficace e sostenibile nel tempo. L’accessibilità viene spesso affrontata come un intervento isolato — un audit, una correzione tecnica, un corso una tantum — senza un reale impatto sui processi interni. Il risultato è una conformità fragile, che rischia di non reggere nel medio periodo.

La nostra esperienza in ambito digital learning ci ha mostrato che l’accessibilità funziona quando viene trattata come una competenza trasversale. Serve una visione condivisa a livello di management e HR, per comprendere responsabilità, rischi e implicazioni organizzative. Servono competenze operative per chi lavora sui contenuti, sulla comunicazione e sui documenti digitali. Servono competenze tecniche aggiornate per chi progetta e sviluppa piattaforme e servizi, in linea con le WCAG e gli standard internazionali.

È in questo quadro che si inserisce il lavoro che portiamo avanti su questo tema. Negli anni abbiamo strutturato percorsi formativi modulari sull’accessibilità digitale, progettati per rispondere a ruoli e responsabilità differenti all’interno delle organizzazioni. L’obiettivo non è proporre un corso standard, ma accompagnare le aziende in un percorso graduale che integri consapevolezza normativa, competenze operative e applicazione concreta nei contesti di lavoro quotidiani.

Dal punto di vista del mercato, osserviamo che le aziende che investono oggi su questi percorsi non lo fanno solo per ridurre il rischio sanzionatorio. Lo fanno per migliorare la qualità dell’esperienza digitale, ampliare il pubblico potenziale, rafforzare la propria immagine come organizzazioni responsabili e inclusive. In un contesto in cui ESG, sostenibilità e digital responsibility sono sempre più centrali, l’accessibilità digitale si conferma un tema destinato a restare.

Andare “oltre la conformità” significa proprio questo: riconoscere che l’accessibilità non è un requisito tecnico da spuntare, ma una leva culturale e organizzativa. E che la formazione, se progettata in modo mirato e multilivello, è uno degli strumenti più efficaci per accompagnare questo cambiamento



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